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Amici ci hanno chiesto di spiegare cosa intendiamo per
"insegnanti".
Ebbene, l'insegnante è chi "in-segna", chi "segna" dentro.
... cioè chi lascia un segno, o più segni, dentro di noi.
Può essere un genitore, un maestro, un prof, un amico, o anche
uno che si incrocia per la strada.
E' con quel segno che, sommato ad altri, avviene una parte molto
importante della nostra Formazione culturale e di persone.
Insegnante è quindi un "Informatore-Formatore".
"Formatore" nel senso che va a far formare il segno: lascia una
linea, un graffio vicino al quale poi si formeranno altri segni,
più o meno profondi, larghi o sottili, di colorazioni e toni diversi.
"Informatore" nel senso che mentre ti lascia il segno, il graffio,
sta comunicando con te, interagisce con te, ti sta dettando delle
informazioni. In ogni caso, vivendolo comunque come
insegnante, ti trovi con le "difese" molto abbassate, senza
accorgertene. Con questa predisposizione, i segni, i graffi, le
pennellate, saranno tali da fare in modo che "versando del colore
sulla tela" esso andrà a stagnare e interagire proprio con quei
segni, graffi, e pennellate. E a nuovo colore accadrà la stessa
cosa andando a... rimarcare le pennellate o sfumandole o
arricchendole ingrassando lo scavo dei segni, in ogni caso
facendo diventare quei segni, quelle pennellate, quegli
avvallamenti di colore... i normali condotti di raccolta del "lavoro
sulla tela". Diventeranno sempre più grossi e marcati o sfumati
ma facilmente comodi e belli, od orrendi, da poterli riconosce
sulla nostra tela, sempre se la guardiamo.
Ora consideriamo che la comunicazione può essere:
Verbale:
con parole e suoni = ciò che sento.
Non verbale o gestuale:
con sguardi, movenze delle mani o pose del corpo, espressioni
del viso.
Oppure entrambe cioè:
sia verbale che gestuale = ciò che odo e ciò che vedo.
Poi abbiamo ciò che sentiamo, ciò che proviamo, il famoso
"feeling": ciò che sentiamo dentro di noi, per uno o per l'altro
(ma per ora lasciamo perdere questo).
E' chiaramente unendo la forma gestuale a quella verbale,
utilizzando entrambe le forme di comunicazione che si otterrà la
forma di comunicazione reputata a una prima analisi più
convincente, più potente, comunque più comoda da far assorbire.
Questo tipo di comunicazione si fissa ai primi livelli di coscienza,
cioè ai primi strati di noi, quelli a cui è più facile accedere e dove
normalmente ci ritroviamo, che sono una grossa fetta del noi
stessi, e dove spesso taluni vi rimangono impantanati...
"guardando superficialmente la propria tela"... facendo diventare
quel pantano la loro oasi e facendo spesso impantanare "più o
meno consapevolmente" chi hanno intorno.
Ma allarghiamo il concetto:
Chiunque incontriamo, in qualunque momento, diventa un
Informatore-Formatore (in-segnante), nel momento in cui c'è
uno scambio con esso.
Nel momento in cui esso agisce su di noi a qualsiasi livello
sensoriale*, Esso ci segna.
*Livello sensoriale: i livelli sensoriali, dati dai 5 sensi, sono:
uditivo, visivo, tattile, olfattivo, gustativo.
Nella percezione dei fenomeni, cioè nel recepire, sono essi che
entrano in gioco in maniera e in percentuali diverse, dando
delle grosse spinte (input) alla nostra capacità di formare un'idea e quindi alla nostra
formazione. E' esplicito che il livello visivo e uditivo sono tra i canali
sensoriali maggiormente stimolati nell'insegnamento.
E il segno che ci lascia può stare in noi sia a livello conscio che
inconscio, e questo ci viene fatto in maniera sia consapevole
che inconsapevole.
Immaginiamo il nostro cervello sia come una spugna, che
assorbe tutto quello che le sta "attorno", tutto quello con cui
entra in contatto.
Assorbe... assorbe... e gli "insegnanti in-segnano".
- L'esclamazione è di diritto: "Ma siamo noi che scegliamo gli
insegnanti!"
Bene, questo richiede già una discreta consapevolezza,
secondo noi la formiamo con un po' di cultura, la capacità
di critica e di analisi, una buona elasticità mentale e una ricca
personalità.
Riuscire a rendersi conto di tutte le interazioni che abbiamo
e che subiamo, è già un buon passo per poterle analizzare
e criticare e ciò ci porta alla facoltà di scegliere. Ma non è
sempre così facile...
Tanti hanno dimenticato i tempi della scuola; non erano
certo loro a scegliere i maestri e i professori, li avevano e li
"subivano" di tutti i generi, specie e tipo...
E tutti questi insegnanti, comunque, hanno influito sui loro
"allievi" in vario modo.
Alcuni maggiormente ai tempi della scuola, con compitini
e giornate spese a prepararsi, o ripetizioni, che sono state
parecchio costose per molte famiglie, specie ai tempi degli
esami a settembre, quando spesso i prof che ti rimandavano si
mettevano d'accordo per scambiarsi gli allievi a cui far lezione.
E tu o la tua famiglia, se volevate la quasi assoluta certezza di
passare quell'esame del tuo prof, dovevi prepararti, dal suo
amicoprof, e chiaramente quelli rimandati dal suo amicoprof,
dovevano prepararsi dal tuo prof...
Oppure anche quelli che fanno i libri di testo dell'Università
costosi e per preparare gli esami devi comprare i loro libri, e
quasi vengono e dalla cattedra ti chiedono se lo comprerai o
no. E sembra, anche se stanno in piedi e guardano davanti a sé
gli allievi o il vuoto, che contemporaneamente siano seduti, e
compilino una loro cedolina con uno sotto l'altro tutti i nomi
di chi vorrà avere maggiori possibilità di passare quell'esame.
Di fianco ai nomi sfumati, impignati, uno sotto l'altro degli
allievi, misto di lettere senza senso, taluni vedono delle cifre
tutte uguali, ben stampate a chiare lettere, del prezzo di
copertina o della loro percentuale sulla vendita, quel numero
ripetuto uno sotto l'altro, senza mai arrivare al totale però, e al
prof si bagnano disinteressatamente le labbra a sapere al bel
guadagno che di classe in classe e di anno in anno si prepara.
Altri per le loro personalità, i loro modi e metodi, magari, ci
sono dentro ancora oggi.
Questo dipende dal tipo e dalla profondità del solco che
hanno tracciato in ognuno noi.
Ma siamo sicuri che se dovessimo chiedervi di pensare a
quattro vostri insegnanti...
Per qualsiasi risposta voi diate, noi pensiamo che nessuno
di dirà mai: Mike Bongiorno, Roberto Baggio, Emilio Fede,
Walter Veltroni.
Saranno degli insegnanti per i loro figli o a livello professionale,
forse... Ma siamo sicuri che nessuno di voi li ha scelti tra i suoi
quattro insegnanti.
Questi sono nomi, "parole" che avete già sentito? Li conoscete?
Sono dentro di voi?
In verità ognuno di Essi è comunque dentro di noi, anche
solo con il proprio nome, se non con i suoi atteggiamenti, i
suoi modi di fare...
Questi hanno influito su di noi. Ci hanno segnati, e forse in
modo profondo anche. Allora sono degli "insegnanti"?
E' questa la grande attenzione che preghiamo di fare.
Questa è una delle grandi attenzioni che dobbiamo fare se
vogliamo scegliere degli insegnanti, e non è poco.
Quelli che son dentro di noi e non ci piacciono o che ci
accorgiamo ci sono solo per "occupare spazio su disco",
evitiamoli, cerchiamo di levarli, passiamoci sopra, isoliamoli,
e se non riusciamo ad "eliminarli" mettiamoli almeno in
"quarantena". Un disco che contiene cose che non servono
toglie le reali possibilità di utilizzo del disco stesso o comunque
rallenta e imbolsisce il "sistema" del nostro computer.
Questo è il consiglio. Può essere difficile, ma solo così avremo
lo spazio per coltivare noi stessi, dare spazio ai nostri insegnanti
e poter essere insegnanti a nostra volta.
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