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questa e-mail, dal titolo : “QFQF” QuasiFavolaQuasiFantastica
QFQF
QuasiFavolaQuasiFantastica
Mi chiamo Carlotta e sono una studentessa di medicina….
Ora quello che racconterò è successo diversi anni fa, in un pub
della Scozia…
Era autunno inoltrato ed essendo, ehm… per così dire, in rotta col
mio fidanzato, avevo deciso di partire da sola per un giro nel
Nord Europa.
Ebbene, una sera, entrando in un locale dopo l’ora di cena, notai
che seduto a un tavolo, da solo, c’era un ragazzo dall’aria un po’
brilla, ma davanti a lui, non vidi la classica pinta di birra scura,
ma un bicchiere contenente uno strano liquido verde… Il ragazzo
era solo, io, ero sola e la curiosità di sapere cosa stesse bevendo,
e magari di fare un po’ di esercizio linguistico e scambio
culturale era davvero forte… Era un tipo strano sì, ma non
sembrava proprio cattivo, poi in mezzo a tanta gente… Volevo
vedere, se dopo tanti anni buttati via con Marco, (così
tremendamente geloso) ero ancora capace di sedermi vicino a un
ragazzo e fare conversazione… in fondo il mio inglese non è per
niente male…
Ecco quindi che meravigliandomi io stessa per la naturalezza di
quell’approccio, mi siedo proprio di fronte a lui, al suo stesso
tavolo. Lui, che aveva seguito i miei movimenti da quando ero
entrata nel pub, o così mi era parso, perché in realtà non aveva
proprio mosso la testa e non gli potevo vedere gli occhi, in
quanto portava uno strano cappello proprio calcato giù quasi sul
naso, (non che l’avessi visto guardarmi o muovere la testa nella
mia direzione, era diciamo, più una sensazione….), appena mi
siedo, alza la testa, e con un gentile sorriso sornione mi saluta con
un “buonasera” in italiano… Beh, in quel periodo non è che ci sia
molto movimento turistico, in un paesino della Scozia poi… ero
meravigliata e felice. Non so… l’atmosfera, l’odore del legno, il
vociare non chiassoso, i suoni di un’altra lingua, il fatto di averlo
notato subito e di essermi sentita vista e forse attratta da lui… e
poi accorgermi che era italiano. Sarà stupido ma mi sembrava di
essere un po’ come Alice nel paese delle meraviglie.
Sì era italiano, ed era un bel po’ brillo, ma non ubriaco. Mi è
parso di pensare che fosse così di suo, in effetti quello che beveva
era acqua con menta, alla quale alternava un amaro della casa,
alcolico sì, ma data la sua struttura robusta avrebbe dovuto berne
mezza botte prima di accusarne il colpo, cosa della quale
comunque non sembrava preoccuparsi.
Sai quando confidi cose che nessuno sa… così tanto per farlo?
Beh, lì, in quel posto gli ho sentito uscire dalla sua bocca, con la
lingua che ogni tanto inciampava sul palato, cose veramente
strane…
Diceva di essere lì perché stanco, diceva di essersi infiltrato a
bell’apposta in operazioni del, mi pare di ricordare, D.C.S.S.A
(dipartimento centrale servizi speciali antidroga), e prima
addirittura di essersi infiltrato in un centro “copertura” dei Servizi
Segreti con connivenze con la Massoneria.
Mi spiegava con precisione come il potere politico della destra e
della sinistra creassero degli agenti più o meno consapevoli del
ruolo che ricoprivano, per acquisire informazioni, per gestire la
gente, in ogni modo, per stare sempre al passo in accordo con
laboratori di informazione mass-mediatica (credo che così li
chiamasse, o uffici non ricordo), creare le notizie, farle accadere
anche.
Diceva che era un gioco mondiale, che c’erano anche un sacco di
episodi storici, ancor oggi “bluffati” così lampanti che anche il
più stupido se ne sarebbe accorto.
Parlava dei metodi anche. Diceva che in principio la cosa poteva
essere anche buona, se non altro per le persone sul campo, così
diceva lui. Parlava di come ai tempi di Pertini ancora qualcosa di
buono c’era, mentre con molta amarezza diceva che oggi la
destra, nel senso più triste del termine, ha preso il sopravvento.
Spiegava che una volta gli agenti della destra e della sinistra,
quelli della strada insisteva lui, non i maiali politici, così diceva,
erano equiparati ed equidistanti. Per alcuni di loro era uno stile di
vita e anzi gestivano in maniera caratteristica molti eventi,
situazioni a rischio… Oggi, oramai da molti anni, con la frenesia
del guadagno, che a suo dire ci è stata più che imposta (sempre
dagli uffici “internazionali”di cui parlava), le qualità umane degli
agenti, che lui a volte chiamava “lavoratori per la sicurezza dello
stato”, anzi per la gente (sottolineava), erano cambiate. Tutto era
finito e praticamente quelli di destra e di sinistra erano diventati
un’unica cosa.
Ketamina spacciata come cocaina e mischiata con essa a
bell’apposta, per elevare il grado di aggressività, spacciata dalla
manovalanza dei servizi di sicurezza (segreti) antidroga, che
chiaramente si muovevano in gruppi e avevano la loro bella fetta
di torta sulla vendita della sostanza, e i loro benefici (vedi
macchine di grossa cilindrata, e libero arbitrio in situazioni
veramente “schifose”, vedi, diceva l’amico, l’addestramento dei
cani da combattimento, i quali erano usati da loro anche come
arma, oltre che per business, e diceva che erano cazzi amari…)
La Ketamina, che da una mia indagine è diventata illegale da
poco, come diceva il ragazzo può aumentare l’aggressività
soprattutto se aggiunta alla coca e incanalata in situazioni…
situazioni che erano rese operative da quei ragazzi per strada, ma
manovrate da strateghi, di solito psichiatri e psicologi, che
agivano più o meno dietro le linee, come secondo anello
superiore, Raggruppamenti Speciali (interforze) che gestivano
situazioni anche con altri tipi di sostanze per “sperimentazioni”
su persone, di solito giovani (vedi derivati dell’LSD).
Diceva anche che queste sostanze erano addirittura a volte
spruzzate sulla marijuana, della quale lui ne tesseva le lodi anche
come materiale e medicinale alternativo, e puro, sacro per gli
indù (e via ad elencarmi un sacco di utilizzi e che anche Thomas
Jefferson la coltivava per suo uso). Poi, diceva, era arrivata la
plastica, il nylon, e per business…
... tutto a puttane… con la propaganda... Poi l’inquinamento… e
i morti, quanti morti…
Diceva, se si fanno guerre per soldi, ed è lì da vedere, (addirittura
mi parlava di movimento economico, che doveva sopperire a un
ristagno di capitali come causa principale della prima guerra
mondiale), figurati, che la ricerca per malattie tipo il cancro,
considerando il guadagno diretto e anche l’indotto ha portato più
guadagno che tutte le guerre dell’ultimo secolo, mi parlava di
come la ricerca per principi vitaminici e nutrizionali naturali
di comune reperibilità era stata annullata per favorire il “business
della malattia”.
Il ragazzo parlava poi di altre cose, armamenti e roba per me
incomprensibile, era probabilmente vicino a raschiare il fondo
della botte d’amaro, farfugliava, e diceva sorridendomi che tutto
un giorno si sarebbe saputo, speriamo nel bene… Sorrideva, poi
mi parve di sentire qualcosa... tipo “è tutto dai? notai non ti
preoccupare…”
Io gli chiesi come?
Lui era troppo ubriaco… finì in due sorsi il suo bicchiere, si alzò,
mi guardò… mi prese la mano e fissandomi negli occhi la sfiorò
con le sue labbra. Mi disse: “Arrivederci”,
e uscì…
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19-22 |
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