Dal diario dell’esploratore, scienziato, studioso e scrittore F.A.
Mitchell Hedges scritto intorno al 1935 (il quale, tra l’altro,
diede un enorme contributo al nostro attuale patrimonio di
reperti e conoscenze sulla civiltà precolombiana, riportando
alla luce anche l’importante città Maya di Lubaantum).

Riferendosi ai suoi contemporanei.

“Ciò può solo accadere per la bramosia di potere degli uomini
che hanno raggiunto elevate posizioni unicamente per mezzo
dell’intrigo, per le rapine legali e persino gli assassini. Questi
uomini sfilano dinanzi a noi bardati con le loro medaglie,
premettono metà delle lettere dell’alfabeto avanti i loro nomi
e abbondano in appellativi che sono l’opposto delle loro
qualità: Sua Eccellenza è spesso un individuo molto scadente;
l’Onorevole è il più delle volte una persona disonorata al
massimo grado.”

“Giunsi in Inghilterra mentre il Paese stava rimettendosi da una
delle più formidabili lotte sociali che abbia sostenuto nella sua
esistenza: lo sciopero generale. C’erano milioni di disoccupati,
e per la maggior parte uomini forti e decisi, o per lo meno
lo erano stati prima che l’inazione avesse stroncato la loro
volontà e il rispetto di se stessi. In contrapposto c’era la gente
benestante che sfoggiava un grande benessere. La ‘gioventù
brillante’ consumava piccole fortune in stupidi convegni.
Le stravaganze sessuali e il pervertimento erano all’ordine
del giorno del loro modo di vita. C’erano ricche signore che
spendevano somme enormi per i funerali dei loro cagnolini
preferiti, non trovando modo migliore per impiegare il loro
tempo e il loro denaro. Era uno spettacolo indegno. Scrissi una
serie di articoli su giornali e riviste denunciando le follie e le
dissipazioni in atto, nella speranza di destare l’amor proprio in
quella molle gioventù che minacciava di distruggere l’impero
britannico, come era accaduto in passato alle grandi civiltà di
Grecia, di Roma, di Bisanzio, dei Maya, e dell’Egitto. C’erano
tutti i segni del decadimento: giuochi sportivi ed elemosine
per tenere il popolo calmo; spettacoli disgustosi, sperpero, e
vizi fra la gente benestante.
… non potei assistere più a lungo a quello spettacolo. Mi
allontanai disgustato e commosso, chiedendomi disorientato
per quale scopo una divinità benevola, un dio dell’amore,
avesse creato questa povera gente per farla soffrire. Considerai
l’eterna crudeltà, priva di alcun senso o ragione, dell’Uomo
verso l’Uomo. Ma mi rendevo conto che tutto ciò aveva
certamente un significato per gli uomini che deliberatamente
scatenavano la rivolta allo scopo di godere i privilegi di una
carica o di trarre profitto dalla fornitura di armi e munizioni.
Allora capii, e sino ad oggi non ho trovato delle buone ragioni
per mutare di opinione, che quando l’Uomo fa parte di una
organizzazione sociale basata su principi sbagliati, non ha più
alcun rispetto per la cultura, la morale, la bellezza o l’amore.
Diventa un’animale al quale si può ordinare di scannare il suo
simile o di annientare se stesso, con motivi meno plausibili
di quelli che aveva lo squalo che vedemmo attaccare il pesce
sega.”
 
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