GAMBE

Il primo esercizio che vedremo è tra i più completi per lo
sviluppo della parte bassa.
Si lavora sul sistema muscolare
e scheletrico contemporaneamente. Glutei, gambe, polpacci,
e anche caviglie e ginocchia, sono interessati da questo
esercizio.

Parto inginocchiato a destra: la pianta del piede sinistro
completamente appoggiata al terreno, il ginocchio destro
appoggiato al terreno.
L’appoggio del piede posteriore è sulle dita piegate, come per
scattare in avanti.
Avrò quindi la parte iniziale del piede con le dita che toccano
il terreno, mentre la parte posteriore del tallone sollevata.

Avanzare, alternando la parte inginocchiata.
Dalla fig. 1 passare alla fig. 2 e continuare in questo modo,
avanzando.


Da un passaggio all’altro si può ritornare in posizione eretta,
oppure stare il più basso possibile con il busto, il quale può
anche andare in appoggio sulla coscia più vicina al petto.

Le braccia possono essere tenute lungo i fianchi, o in avanti
per bilanciarmi.
Tenere le braccia in avanti e bilanciarsi è un ottimo consiglio
quando si propone la stessa camminata all’indietro.
Ottimo per la coordinazione e l’equilibrio, la forza e la capacità
di “adattarsi” delle gambe e del corpo.

Per il potenziamento e la ricerca d’equilibrio sono
presentate le seguenti flessioni sulle gambe.
La gamba in appoggio è con il ginocchio leggermente piegato
e il piede di appoggio è completamente a terra.
L’altra gamba sistemata, il più comodamente possibile, un po’
sopra il ginocchio come in figura sotto.



È importante che la gamba in appoggio sia sempre un po’
piegata, in modo da creare un appoggio, “un gradino”,
comodo per l’altra gamba.
In ogni caso non va mai iper-estesa: oltre alla perdita del
“gradino” causerebbe il generarsi di tensioni non positive.

Le braccia debbono essere tenute nella posizione più naturale
che ci viene… possono essere lungo i fianchi o dietro la
schiena o davanti, come si vuole, l’importante è mantenere
una posizione il più naturale possibile.
Attenzione a non “imbarcare” la schiena… lasciare rilassati i
glutei, ricordarsi la posizione del cavaliere (la schiena bassa…)

Si può poi invertire la posizione e andare ad appoggiare la
gamba che resta sollevata nella conca che si forma dietro al
ginocchio della gamba d’appoggio.



La gamba sollevata da terra deve trovarsi in una posizione il
più comoda possibile. In questo senso va posizionata.
Ognuno un po’ più su o giù in modo che generi meno tensioni
possibili: non si deve far fatica per tenerla su e non farla
scivolare, e neanche però usare la forza muscolare per tenerla
posizionata dietro il ginocchio.

La posizione per l’appoggio del piede a terra è accentrata,
cioè leggermente verso il centro del corpo, vicino all’asse
di simmetria che divide in due verticalmente il corpo.

Questo per avere una migliore distribuzione delle tensioni
“benefiche” (principi applicati di stratching sui meridiani).
I piegamenti sulla gamba in appoggio possono essere anche
minimi.

- Per gli avanzati: durante la flessione ci si può sollevare
leggermente in punta di piedi, mantenendo chiaramente
l’equilibrio.


Per la flessibilità corporea ed i polpacci

Tenere le gambe vicine.
Ginocchia sempre leggermente piegate (serviranno ad
ammortizzare), piante dei piedi a terra.
Sollevarsi sulle punte dei piedi (fig.4), poi scendere, tornare
nella fig.5 e andare un poco sui talloni, sollevando leggermente
le punte (fig.6) OSCILLANDO.
Oscillare passando dalla fig. 4 alla fig. 6, e viceversa.
È importante ammortizzare bene con le gambe e con tutto il
corpo,
come oscillando. Questa oscillazione, che si ripercuote
su tutto il corpo, è da assecondare con il movimento delle
braccia.
Questo esercizio di rullare sulla pianta dei piedi deriva
direttamente dalla riflessologia plantare zen e se fatto scalzi
magari su un bel prato in tranquillità e pace è ancora meglio.


 
   
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